LA SOCIETA’ DEL SANDRONE
Tra le novità che caratterizzarono il 1870 (qualcuno lo definì un anno straordinario) ci fu la nascita di una Società del Carnevale intitolata al nome di Sandrone. Tale Società, che rimase poi definitivamente costituita con il nome di “Società del Sandrone”, si proponeva di organizzare il Carnevale (corsi mascherati, veglioni e altre manifestazioni) promuovendo al tempo stesso il divertimento e la beneficenza a favore dei bisognosi.
Era il 12 Gennaio di quell’anno quando il Comitato promotore, sotto la presidenza del Conte Guidelli, si radunò al n° 30 di corso Canal Grande, al pian terreno del Comando della Guardia Nazionale, per gettare le basi della costituenda Società. Successivamente fu stilato un regolamento dove comparivano le finalità che questa si proponeva e che vennero fissate nel motto “Divertimenti e Beneficenza”.
Tra le prime iniziative che diedero una svolta alle manifestazioni Modenesi ci fu quella di far partecipare al Carnevale Sandrone in carne e ossa, dandogli una propria personalità dopo che per tanti anni era stato l’indiscusso protagonista tra le teste di legno dei burattini.
Il risultato del primo anno di attività fu lusinghiero; tolte le spese rimase un utile da destinare in beneficenza di L. 1327 e 34 cent. Fino al 1874, anno in cui entrò in crisi, la Società si dimostrò all’altezza dei suoi impegni mantenendo in vita il Carnevale che entrò così nel cuore e nelle abitudini dei Modenesi.
Si dovrà aspettare il 1885 per sentire parlare nuovamente della Società del Sandrone. Il 12 Marzo di quell’anno, infatti, un nuovo comitato promotore, riunitosi nella sede di S. Vincenzo, approvò un rinnovato statuto e nel 1886 Sandrone entrò in città da Porta Castello accompagnato dalla moglie Pulonia e dal figlio Sgorghiguelo per pronunciare il suo primo discorso alla cittadinanza.
Tra il 1886 e il 1900 la Società ebbe un periodo di grande notorietà grazie anche alla collaborazione di altre Società con le quali fu unita per qualche tempo.
Una nuova crisi societaria avvenne ai primi del 1900 e durò fino al 1923. Durante questo periodo l’eredità delle manifestazioni carnevalesche fu raccolta dalla Società Carnevalesca “La Francescana” detta poi della “Cerca” che continuò a mantenere come simbolo la Famiglia Pavironica.
Si riparlerà della Società del Sandrone nel 1922. Un articolo apparso sulla Gazzetta dell’Emilia annunciava il costituirsi di un comitato provvisorio intenzionato a ridare vita alla Società e neI 1923 venne ripresa la tradizione dell’arrivo a Modena della Famiglia Pavironica.
Purtroppo il clima politico di quei tempi non consentì grandi spazi a liberi discorsi e alle tradizioni; infatti il Carnevale del 1929 fu l’ultimo a vedere Sandrone attraversare trionfante la città.
Fino al 1946 Sandrone comparve sporadicamente in occasioni minori quali feste dell’uva, raduni di maschere, esibizioni in provincia e poco più. La rinascita della Società del Sandrone coincide pressappoco con la fine della guerra ed il Comitato promotore, trovata la nuova sede in Piazzale Boschetti n° 9, riforma la Famiglia Pavironica con i vecchi personaggi e dà il via alla ripresa del Carnevale Modenese non più interrotto fino ad oggi.
La Società oggi
Nata come Società Carnevalesca, con attività limitata al periodo di Carnevale, la Società del Sandrone si è oggi trasformata e raccoglie in sè numerose altre associazioni.
Nell’attuale sede di Piazzale San Domenico, palazzo Carlotti ex Rangoni, è conservata una biblioteca di opere modenesi e nelle accoglienti sale vengono tenute serate culturali con conferenze e dibattiti sulla storia di Modena, il Folklore e le tradizioni geminiane. I “Giovedì Culturali” consentono incontri con autori e artisti non solo modenesi.
La sede adibita a Circolo è aperta tutti i giorni per i soci frequentatori. Con cadenza mensile vengono organizzati incontri conviviali in occasione di feste tradizionali quali S. Geminiano, S. Martino, Guazza di S. Giovanni, Festa degli Auguri Natalizi ed altre ancora. Bellissime gite in Italia e all’estero vengono organizzate dal settore “Sandrone Turismo”, mentre i più piccoli hanno un club tutto per loro: il “Club degli Sgorghigueli”.
Sempre nel rispetto del primo motto “Divertimenti e Beneficenza” la Società effettua interventi diretti a bisognosi ed impegna le proprie maschere nella visita a scuole, ospedali e case di riposo durante tutto l’anno.
I soci iscritti a tutt’oggi sono circa 1300, residenti in Italia ed all’estero ed è proprio grazie a loro se la Società del Sandrone può mantenersi in vita ed operare nel rispetto delle più antiche tradizioni.